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5 modi per vincere la Milano-Sanremo

23/02/2023

300 km e 7 ore di attesa e stress, 300 km e 7 ore di gestione e riflessione su come possa risolversi la gara. La Milano-Sanremo, alla fine, però, si decide sempre negli ultimi 15 minuti al cardiopalma. E se si prendono in esame le edizioni dell’ultimo decennio (2012-2022), i modi per vincere la Classicissima possono essere riassunti in 5 gruppi. Insomma, 5 modalità per arrivare a braccia alzate in Via Roma. Ai corridori che puntano a vincerla, consigliamo di prendere carta e penna.

1. Volata di “gruppo”

Con gruppo si intende il drappello di superstiti dopo 300 km di corsa, che però non si è selezionato lungo la salita del Poggio, portando così ad uno sprint di 25/40 corridori, con molti dei velocisti favoriti al suo interno. Nel 2014, 2015 e 2016 la corsa si è risolta proprio così, con gli sprinter che si sono sfidati in Via Roma e la vittoria che però è andata non al più veloce, ma a colui che aveva risparmiato una goccia di energia in più. Nel 2014 si è imposto Alexander Kristoff, nel 2015 John Degenkolb, nel 2016 Arnaud Démare.

2. Volata di un drappello ristretto

È impossibile che sul Poggio qualcuno non ci provi, d’altronde è l’ultima chance per provare ad evitare una volata a ranghi quasi compatti. Può capitare, però, che gli attacchi non sortiscano effetti risolutivi ma, quantomeno, spezzino il gruppo principale, portando via drappelli di 6/8/10 o 12 corridori che arrivano poi a giocarsi la vittoria in uno sprint ristretto. È capitato nell’edizione 2013 da tregenda, accorciata a causa del tempo e del freddo, quando un gruppo di 7 atleti formatosi sulla salita del Poggio e sul tratto precedente della Via Aurelia è riuscito ad arrivare fino in fondo. Fu una delle sconfitte più brucianti per Peter Sagan, anticipato per pochi centimetri dalla sorpresa Gerald Ciolek, con Fabian Cancellara al terzo posto. Epilogo analogo nel 2019, però sull’asciutto, quando Julian Alaphilippe regolò in volata un gruppetto di 11 corridori, con Oliver Naesen secondo e Michal Kwiatkowski terzo.

3. Azione da finisseur

In tempi recenti si ricordano le stoccate di Filippo Pozzato nel 2006 o di Fabian Cancellara nel 2008, ma l’ultima è stata quella di Jasper Stuyven nel 2021. Il belga scattò in fondo alla discesa del Poggio, a circa 2400 metri dall’arrivo, e riuscì a mettere nel sacco il gruppo regolato da Caleb Ewan su Wout Van Aert. Saper cogliere il momento giusto, alla Milano-Sanremo, è fondamentale, e dopo aver fatto salita e discesa del Poggio “a tutta”, spesso, ci sono sempre alcuni secondi di stallo per rifiatare. Se si hanno ancora le gambe, quello è il momento giusto per provare a tirare dritti fino all’arrivo.

4. Attacco sul Poggio e arrivo in 2/3

Quando due o tre corridori arrivano a giocarsi la vittoria dopo essere riusciti ad evadere sul Poggio, vuol dire che erano davvero i più forti quel giorno. È successo nel 2012, quando Simon Gerrans batté allo sprint Fabian Cancellara e Vincenzo Nibali dopo essere andati via in salita, ma anche nell’eccezionale arrivo del 2017, quando Peter Sagan subì l’ennesima beffa sanremese venendo anticipato da Michal Kwiatkowski, al termine di una tiratissima volata che comprendeva anche Julian Alaphilippe, terzo. Nel 2020, invece, nell’anno del covid e della Sanremo agostiana, Alaphilippe fu battuto in una volata a due da Wout Van Aert, al termine di un appassionante testa a testa.

5. Attacco sul Poggio e arrivo in solitaria

Riuscire ad evadere sul Poggio e arrivare da soli al traguardo, con il gruppo che ti insegue a 50 km/h con la bava alla bocca, è impresa da fuoriclasse. Negli ultimi decenni ci sono riusciti in pochi, ma nella mente degli appassionati è scolpita l’azione di Vincenzo Nibali nel 2018, scattato in sordina sulle dolci pendenze del Poggio e ripreso solo dopo l’arrivo, in una delle imprese più belle della sua trionfale carriera. Ma il Poggio non è solo salita, è anche discesa, una discesa super tecnica, e allora basta tornare indietro di 12 mesi per rivedere le traiettorie magiche disegnate da Matej Mohoric, al limite del folle, che gli sono valse la vittoria davanti ai favoritissimi di quella edizione.

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