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Aspettando Pogačar: è l’anno dell’attacco sulla Cipressa?

24/02/2025

Stagione dopo stagione, attacco dopo attacco, il rapporto di amore-odio tra Tadej Pogačar e la Milano-Sanremo si fa sempre più profondo. Il motivo è presto spiegato: la Classicissima è una di quelle poche corse in calendario che, per vincerle, non solo devi essere più forte degli altri, ma devi essere anche più furbo, più tattico, più scaltro. Sul fatto che Pogačar sia il più forte, insieme a un altro paio di corridori che potete immaginare, ci sono pochi dubbi, ma proprio il suo strapotere rappresenta una gabbia da cui non è facile scappare. Lo sloveno, in ogni edizione, è l’osservato speciale, tutti curano la sua ruota e tutti sanno che attaccherà, probabilmente sul Poggio, come accaduto nelle ultime edizioni.

La celebre salita ligure, pur arrivando dopo quasi 290 km di gara, non presenta pendenze impossibili e, finora, Pogačar ha sempre trovato almeno un corridore che riuscisse a stare dietro alla sua progressione (parliamo di corridori come Van der Poel, Van Aert e Ganna). “La Milano-Sanremo è probabilmente la corsa che mi tormenterà per più tempo” aveva detto alla fine dell’anno scorso in un’intervista ad un podcast americano. Pur essendo un corridore rapido, un arrivo a ranghi ridotti non è un’opzione per lui, che troverà quasi sempre qualcuno più veloce in volata.

E allora cosa inventarsi? C’è la Cipressa (5,6 km al 4,1%), da affrontare a poco più di 20 km all’arrivo. Nel recente passato qualcuno ci ha provato lì, ma il rettilineo dell’Aurelia e poi il Poggio hanno sempre favorito la rimonta del gruppo numeroso. L’ultima volta che la Cipressa è risultata decisiva ai fini della vittoria finale risale addirittura al 1996, 29 anni fa, quando vinse Gabriele Colombo. Muoversi lì è a dir poco un azzardo, perché si rischia di sparare a vuoto l’unica cartuccia buona per provare a vincere la Sanremo.

Eppure, è quanto i tifosi si aspettano possa fare Pogačar nel 2025. Un’azione pazza, come quelle che si era inventato a Strade Bianche e Mondiale lo scorso anno, che possa stroncare le resistenze di qualsiasi avversario e possa consentirgli di scrivere un’altra, tra le tante che ha già scritto, pagine di storia.

L’ipotesi di un suo attacco sulla Cipressa non nasce da un semplice viaggio di fantasia, bensì da indizi abbastanza concreti. Questo inverno, con la sua splendente maglia arcobaleno, Pogačar è stato avvistato sulla salita ligure mentre si impegnava in un massimo sforzo, quasi fosse una prova generale per quello che potrebbe accadere il prossimo 22 marzo.

Non solo, uno dei compagni di squadra che lo accompagnerà nel tentativo di impresa, Tim Wellens, in una recente intervista ha detto, tra il serio e il faceto: “Scherzando con Tadej, ci siamo messi in testa di fare la Cipressa in meno di 9 minuti. Anche se – lo sappiamo bene dopo quanto successo lo scorso anno – alla Sanremo non va sempre tutto secondo i piani”. Ecco, l’attuale record di scalata della Cipressa è di 9’19” (nel 1996), seguito dal 9’28” di Pantani nel 1999, e il 9’35” dello scorso anno, dove la UAE Team Emirates di Pogačar non era riuscita a creare la selezione che avrebbe voluto.

Anche tra i rivali aleggia un presentimento in questo senso. Jonathan Milan (Lidl-Trek) ci ha detto: “Dicono ci sia uno sloveno pronto a muoversi sulla Cipressa… staremo a vedere!”. Già, non ci resta che attendere.

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